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Gli incentivi 2025 per pannelli fotovoltaici

Incentivi pannelli fotovoltaici 2025 - A2A Energia

Negli ultimi anni, il fotovoltaico ha smesso di essere una tecnologia per pochi ed è diventato una delle soluzioni più vantaggiose per chi vuole ridurre i costi in bolletta e rendere la propria casa più indipendente dalla rete elettrica. In più, sempre più famiglie italiane stanno valutando l'installazione di un impianto fotovoltaico anche per una crescente attenzione verso le tematiche ambientali. E per renderlo davvero più accessibile a tutti, oggi ci sono tanti incentivi per pannelli fotovoltaici, da detrazioni ad agevolazioni, che rendono l'investimento sempre più conveniente. In questo articolo, in poco più di 5 minuti, vediamo insieme i vantaggi di scegliere questo tipo di impianto, che bonus ci sono per i pannelli fotovoltaici nel 2025, dalle detrazioni fiscali alle agevolazioni, e un configuratore per trovare la soluzione adatta alle tue esigenze.

Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico?

Il fotovoltaico oggi è una scelta sempre più accessibile, che porta vantaggi immediati e benefici nel tempo. Ecco i principali:

  • risparmio sulla bolletta: producendo l’energia che usi, riduci (anche di molto) quella prelevata dalla rete. In più, con un sistema di accumulo, puoi usare l’energia solare anche di sera o con poca luce, diminuendo ancora di più i costi;
  • energia rinnovabile, pulita e silenziosa: i pannelli non emettono CO₂ e non producono rumore;
  • maggiore indipendenza energetica: un impianto ben dimensionato, magari con una batteria, ti rende meno esposto alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia;
  • più valore all’immobile: una casa con impianto fotovoltaico è più efficiente e moderna, un vantaggio anche in fase di vendita o affitto;
  • contributo all’ambiente: ogni kWh prodotto da fonti rinnovabili è un passo in meno verso l’uso di combustibili fossili. Scegliere il fotovoltaico significa essere parte attiva del cambiamento;
  • accesso a incentivi e detrazioni: oggi esistono agevolazioni concrete che rendono l’investimento più accessibile e permettono di rientrare della spesa in pochi anni.

Quali incentivi ci sono per il fotovoltaico nel 2025?

Bonus Ristrutturazioni 2025

L’installazione di pannelli fotovoltaici può essere agevolata nel 2025 attraverso la detrazione fiscale del Bonus Ristrutturazioni, che si applica a interventi di recupero edilizio. È tra le agevolazioni più utilizzate per chi installa un impianto fotovoltaico su un’abitazione esistente. Permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per la prima casa, mentre per la seconda casa la detrazione scende al 36%. La detrazione è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.

Quali sono le condizioni principali?

  • si applica su una spesa massima di 96.000 € per unità immobiliare, ed è rivolta a proprietari, inquilini, usufruttuari e condomìni;
  • non sono previsti limiti specifici di potenza per l’impianto, purché installato su edifici esistenti a uso abitativo;
  • si può applicare all’installazione di nuovi pannelli, anche per ampliare un impianto esistente, e/o all’installazione di nuova capacità di accumulo;
  • è fondamentale conservare tutta la documentazione tecnica e fiscale per eventuali controlli;
  • dal 2025 non è più possibile cedere il credito o ottenere sconto in fattura.

Come si ottiene?

Per accedere alla detrazione è necessario pagare l’intervento con bonifico parlante, specificando la causale e il riferimento normativo. In più, entro 90 giorni dalla fine dei lavori bisogna inviare la comunicazione all’ENEA, insieme alla documentazione tecnica e fiscale.

Qual è la scadenza?

Il Bonus è valido fino al 31 dicembre 2025 con aliquota al 50%. Dal 2026 scenderà al 36% per la prima casa, quindi chi vuole approfittare di una detrazione più conveniente ha tempo fino a fine anno per completare i lavori.

Reddito Energetico per famiglie a basso reddito

Il Reddito Energetico è un’agevolazione pensata per le famiglie a basso reddito che desiderano installare un impianto fotovoltaico senza sostenere spese iniziali. Il contributo a fondo perduto copre i costi della realizzazione di impianti fotovoltaici domestici da 2kW a 6 kW. Lo scopo è quello di favorire l’autonomia energetica e ridurre le spese in bolletta per chi ha meno possibilità economiche. Il fondo nazionale per il 2025 è di circa 103 milioni di euro, con priorità alle regioni del Sud Italia.

Quali sono le condizioni principali?

  • il finanziamento del GSE copre fino al 100% delle spese sostenute per la realizzazione degli interventi, con una soglia massima composta da una parte fissa di 2.000 € e una parte variabile di 1.500 €/kW per ogni kW di potenza installata;
  • una parte dell’energia prodotta serve alla famiglia per i consumi domestici, mentre quella in eccesso viene immessa in rete. I ricavi generati vanno a rifinanziare il fondo, in modo da garantire la sostenibilità dell’iniziativa anche negli anni successivi;
  • l’impianto deve essere nuovo, senza batteria di accumulo, e non devono esserci altri impianti fotovoltaici collegati allo stesso punto di prelievo;
  • il contributo copre anche polizza multi-rischi, manutenzione e monitoraggio per almeno 10 anni;
  • l’agevolazione non è cumulabile con altri incentivi.

Chi può accedere?

  • famiglie con ISEE fino a 15.000 €;
  • famiglie con ISEE fino a 30.000 €, ma solo se all’interno del nucleo familiare ci sono almeno 4 componenti.

La casa deve essere di proprietà, adibita ad abitazione principale, e non già servita da un impianto fotovoltaico.

Come si ottiene e quali sono le scadenze?

  • la domanda va presentata esclusivamente sul portale REN del GSE con documentazione ISEE e catastale;
  • l’installazione deve essere completata entro 6 mesi dall’approvazione e la fine lavori comunicata entro 30 giorni;
  • le domande sono aperte dal 13 maggio 2025 fino a esaurimento fondi.

Incentivi per Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono gruppi di cittadini, enti pubblici, piccole imprese o condomìni che decidono di produrre e condividere energia rinnovabile a livello locale. Gli impianti, spesso fotovoltaici, vengono installati su edifici pubblici o privati e l’energia prodotta viene distribuita tra i membri. Il vantaggio è doppio: si risparmia in bolletta e si riducono le emissioni. Per favorire la nascita di queste comunità, il GSE mette a disposizione contributi a fondo perduto e tariffe incentivanti.

Quali sono le condizioni principali?

  • gli impianti devono essere nuovi, ma possono accedere anche impianti esistenti se sono entrati in esercizio dopo il 16 dicembre 2021;
  • non sono ammessi impianti che ricevono altri incentivi per la produzione elettrica.
  • gli impianti e le utenze devono essere collegati alla stessa cabina primaria.
  • possono partecipare produttori, autoconsumatori e consumatori di energia rinnovabile, escluse le grandi imprese.

Come funziona?

  • è disponibile un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese per impianti fino a 1 MW, realizzati in comuni sotto i 5.000 abitanti;
  • la comunità deve essere costituita prima della messa in esercizio dell’impianto e deve partecipare ai bandi GSE;
  • è prevista una tariffa incentivante riconosciuta dal GSE per un periodo di 20 anni dalla messa in esercizio, da 60 a 120 €/MWh, con maggiorazioni legate alla zona geografica e alla dimensione dell’impianto. Non è una "tariffa" nel senso di costo che il cittadino deve pagare, ma un riconoscimento economico che viene erogato per l'energia rinnovabile prodotta e, soprattutto, condivisa all'interno della CER;
  • è previsto un piccolo contributo, fissato da ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, per l’energia che viene prodotta e autoconsumata. Il valore è di circa 8 €/MWh;
  • l’energia rinnovabile prodotta ma non autoconsumata rimane di proprietà del produttore, che può decidere a chi venderla e a che prezzo, secondo le normali regole di mercato;
  • è applicabile l’IVA agevolata al 10% all’installazione di un impianto fotovoltaico se l’intervento rientra nella manutenzione straordinaria o nella ristrutturazione edilizia.

Come si ottiene e quali sono le scadenze?

Le richieste si fanno online, attraverso il portale del GSE, dove si trovano tutte le informazioni aggiornate. La scadenza per presentare domanda per il contributo a fondo perduto è il 30 novembre 2025, salvo esaurimento anticipato dei fondi. Dopo l’ok del GSE, l’impianto deve essere attivato entro 18 mesi e non oltre il 30 giugno 2026. Le domande per la tariffa incentivante e il contributo ARERA vanno presentate sul portale dedicato del GSE.

Superbonus 65% per condomìni

Il Superbonus 65% è una detrazione pensata soprattutto per condomìni ed edifici plurifamiliari. L’impianto fotovoltaico può rientrare nell’incentivo solo se viene installato insieme a lavori più strutturali (interventi trainanti), come l’isolamento termico o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento. In questo caso, viene considerato un intervento “trainato”.

Quali sono le condizioni principali?

  • la detrazione è pari al 65% su una spesa massima di 2.400 € per kW installato, con un tetto totale massimo di 48.000 € per unità immobiliare (questa cifra include i costi sia dell’impianto fotovoltaico, sia di un eventuale sistema di accumulo per lo stesso impianto);
  • dopo gli interventi, l’edificio deve ottenere un miglioramento di almeno due classi energetiche, certificato da un attestato di prestazione energetica A.P.E. pre e post intervento;
  • i pagamenti vanno effettuati con bonifico parlante;
  • è fondamentale conservare tutta la documentazione tecnica e fiscale;
  • l’energia non autoconsumata deve essere ceduta al GSE;
  • dal 2025 non è più possibile usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura.

Come si ottiene e quali sono le scadenze?

Il Superbonus 65% è valido per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, solo per chi ha già iniziato i lavori, presentando la CILA (e, per i condomìni, la relativa delibera assembleare) entro il 15 ottobre 2024. In più, gli impianti devono essere messi in esercizio entro 18 mesi dall’ammissione all’incentivo.

IVA agevolata al 10% per manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia

L’IVA agevolata al 10% è una misura stabile che permette di risparmiare sull’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici abitativi esistenti, quando i lavori rientrano nella manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia. Questa aliquota ridotta si applica sia ai materiali che alla manodopera, facendo scendere subito il costo rispetto all’IVA standard del 22%.

Quali sono le condizioni principali?

  • l’IVA al 10% si applica solo se i lavori sono classificati come manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia, secondo le regole vigenti;
  • la fattura deve descrivere chiaramente l’intervento, per poter usufruire dell’aliquota ridotta;
  • è una misura valida per tutto il 2025, senza scadenze temporali particolari, perché è strutturale;
  • l’agevolazione vale anche per i sistemi di accumulo collegati all’impianto fotovoltaico.

Come si ottiene?

L’IVA al 10% si applica subito, non serve fare domande particolari o compilare moduli. È l’installatore o fornitore che applica direttamente l’aliquota ridotta in fattura, indicando tutto chiaramente.

Perché conviene investire nel fotovoltaico oggi

Le agevolazioni fiscali e gli incentivi sono una mano preziosa che abbassano subito i costi di installazione, ma il bello arriva nel tempo: bollette ridotte, possibilità di guadagnare vendendo l’energia in eccesso, e un valore in più per la tua casa. Per sfruttare al massimo queste opportunità, è fondamentale:

  • scegliere l’agevolazione giusta, magari abbinando l’impianto ad altri lavori di efficientamento;
  • rispettare le scadenze degli incentivi;
  • conservare tutta la documentazione

Il futuro è sempre più solare, con tecnologie che migliorano continuamente e nuove formule come le Comunità Energetiche Rinnovabili, che rendono il fotovoltaico ancora più accessibile e vantaggioso. Investire oggi significa farsi trovare pronti per un domani più verde, efficiente e conveniente.

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