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Come funziona una caldaia: guida a tutte le tipologie

Come funziona la caldaia - A2A Energia

La caldaia è uno di quegli elettrodomestici che di solito notiamo solo quando smette di funzionare. Eppure, ogni giorno, lavora silenziosamente per riscaldare l’acqua che usiamo, mantenere caldi gli ambienti in cui viviamo. Dietro quell’efficienza costante e in sottofondo, però, c’è un sistema articolato fatto di diverse tecnologie, tipologie di impianti e combustibili. E orientarsi non è sempre facile. In questa guida spieghiamo come funziona una caldaia, quali tipi esistono oggi sul mercato, e cosa è importante sapere per scegliere con consapevolezza.

Come funziona una caldaia di casa?

Il dispositivo entra in funzione quando serve calore e il principio di funzionamento di una caldaia è semplice. Innanzitutto, cosa fa partire la caldaia? Tutto parte da un segnale che attiva il sistema: l’accensione del termostato o l’apertura di un rubinetto. A questo punto, come fa la caldaia a scaldare l’acqua? La caldaia produce calore bruciando un combustibile (come gas, GPL, pellet, gasolio) oppure, nel caso delle versioni elettriche, usando delle resistenze. Il calore generato viene a questo punto utilizzato per scaldare l’acqua nei circuiti interni. Da qui, l’acqua segue due percorsi distinti:

  • uno serve per riscaldare l’ambiente, mandando acqua calda nei termosifoni o nei pannelli radianti;
  • l’altro produce acqua calda sanitaria, quella che usiamo ogni giorno per lavarci, cucinare, pulire.

Durante tutto il processo, la caldaia controlla la temperatura e la pressione, si regola in base alle richieste e smette di funzionare quando il calore non è più necessario. Vediamo nel dettaglio com’è composta una caldaia per funzionare così bene in autonomia.

Componenti principali di una caldaia: come funziona e da cosa è composta

Dietro l’apparente semplicità di una caldaia moderna, che accende, riscalda e si regola in autonomia, c’è un sistema ben coordinato di componenti. Capirne la struttura aiuta a farsi un’idea più chiara del funzionamento e dell’efficienza dell’impianto, qualunque sia la tecnologia: gas, elettrica, a condensazione, a biomassa o ibrida. Ecco i principali elementi che compongono una caldaia:

  • scheda elettronica (centralina di controllo): la parte dell’impianto che coordina accensione, modulazione della potenza, spegnimento, dispositivi di sicurezza e risposte ai comandi dell’utente. Riceve input da sensori, termostati o rubinetti e decide come far reagire la caldaia in modo automatico;
  • elemento riscaldante: qui si genera il calore, con modalità diverse a seconda del tipo di caldaia:
    • a gas, gasolio o biomassa: bruciatore e camera di combustione dove avviene la combustione del combustibile;
    • elettriche: resistenze elettriche che riscaldano direttamente l’acqua;
    • ibride: combinano la pompa di calore (che preleva calore dall’esterno) e un bruciatore tradizionale.
  • scambiatore di calore: trasferisce il calore generato all’acqua dell’impianto. Può essere uno solo o doppio (nei modelli a condensazione o combinati, che gestiscono anche l’acqua sanitaria). In quelli elettrici, il calore è trasmesso direttamente dall’elemento riscaldante;
  • sensori e dispositivi di controllo: monitorano temperatura, pressione, flusso d’acqua, scarico fumi (se a combustione) e altri parametri di sicurezza. In caso di anomalie, bloccano il funzionamento;
  • circolatore (pompa): fa muovere l’acqua calda nei circuiti interni della casa (radiatori o pannelli radianti) e, se presente, anche nel circuito dell’acqua sanitaria. Garantisce distribuzione uniforme e continua del calore;
  • valvola di sicurezza: si apre in caso di sovrapressione, facendo fuoriuscire l’acqua per evitare danni alla caldaia e all’impianto;
  • sistema di evacuazione fumi (canna fumaria o tubo coassiale): presente in tutte le caldaie a combustione. Espelle all’esterno i gas esausti in modo sicuro, la modalità dipende dalla tipologia del modello;
  • pannello di controllo: interfaccia utente per la gestione quotidiana della caldaia. Permette di impostare la temperatura, accendere o spegnere l’impianto, selezionare modalità (inverno/estate) e visualizzare eventuali errori o blocchi. Può essere più o meno dettagliato.

Le principali tipologie di caldaia e come funzionano

Le caldaie si distinguono principalmente per il tipo di combustibile utilizzato e la tecnologia di funzionamento. Ogni soluzione ha caratteristiche, vantaggi e limiti che è utile conoscere per fare scelte consapevoli.

Come funziona una caldaia a gas

Le caldaie a gas sono tra le più diffuse ad oggi e funzionano bruciando metano o GPL per riscaldare l’acqua dell’impianto. Il cuore del sistema è la camera di combustione, che può essere di due tipi: 

  • aperta, che prende l’aria necessaria direttamente dall’ambiente (oggi poco utilizzata perché meno sicura);
  • stagna, ermetica e più moderna, che aspira aria dall’esterno tramite un condotto coassiale, migliorando sicurezza ed efficienza. Questa versione è la più comune oggi e consente l’installazione anche in ambienti chiusi come cucine o bagni, senza particolari vincoli di ventilazione. 

Il gas viene miscelato con l’aria tramite un bruciatore, che genera una fiamma regolata. I fumi vengono poi evacuati tramite canna fumaria. Le versioni a GPL e aria propanata funzionano in modo simile, ma richiedono serbatoi e controlli di sicurezza specifici.

Come funziona una caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione è una versione evoluta della caldaia a gas, progettata per sfruttare anche il calore latente contenuto nei fumi di scarico. Questi vengono raffreddati e il vapore acqueo in essi contenuto si condensa, rilasciando ulteriore energia che viene recuperata grazie a uno scambiatore secondario. Questo processo aumenta l’efficienza e riduce le emissioni, ma comporta la produzione di una condensa acida da scaricare tramite un impianto adeguato. Queste caldaie sono realizzate con materiali resistenti alla corrosione, come acciaio inox, e sono oggi la scelta più consigliata per le nuove installazioni grazie anche agli incentivi fiscali disponibili. Le caldaie a condensazione non solo migliorano l’efficienza energetica rispetto ai modelli tradizionali, ma contribuiscono anche a un significativo abbattimento delle emissioni di CO₂ e degli altri inquinanti, rappresentando una scelta più sostenibile rispetto ad altre caldaie con combustibili. Grazie alla tecnologia di recupero del calore latente, il risparmio sul consumo di gas può essere davvero significativo. In più, il dispositivo può essere collegato facilmente alla rete gas esistente, quindi puoi cambiare modello senza lavori estensivi.

Come funziona una caldaia a gasolio

Le caldaie a gasolio bruciano gasolio stoccato in un serbatoio esterno, che viene pompato al bruciatore dove viene nebulizzato per essere bruciato in modo efficiente. È una tecnologia solida, scelta nella maggior parte dei casi in zone non servite dal metano, come aree rurali, ma comporta costi più elevati e maggiori emissioni rispetto al gas. Richiede anche più manutenzione, soprattutto per la pulizia del bruciatore e il controllo del serbatoio, per garantire sicurezza e prestazioni nel tempo.

Come funziona una caldaia a pellet (biomassa)

Questa tipologia utilizza pellet di legno compressi (o altra biomassa) come combustibile. Il caricamento è spesso automatico, grazie a una tramoggia che alimenta il bruciatore in modo regolare. Il processo di combustione è controllato elettronicamente per ottimizzare l’uso del combustibile e ridurre le emissioni. Rispetto ad altre tipologie, richiede spazi maggiori per lo stoccaggio del pellet e manutenzione più frequente, soprattutto per la pulizia delle ceneri e dei filtri. 

Come funziona una caldaia elettrica

Le caldaie elettriche riscaldano l’acqua tramite resistenze elettriche, senza combustione, quindi senza emissioni né bisogno di canna fumaria. Sono facili da installare e molto compatte, perfette per piccoli spazi o come integrazione ad altri impianti. Hanno un’efficienza teorica molto alta, ma l’elevato costo dell’energia elettrica può renderle meno convenienti per un uso continuativo. Esistono in versioni istantanee, che producono calore solo quando serve, oppure ad accumulo, con serbatoi che conservano l’acqua calda per un uso successivo.

Come funziona una caldaia ibrida

Le caldaie ibride uniscono due tecnologie: una pompa di calore elettrica e una caldaia a condensazione a gas. Un sistema intelligente decide quale tecnologia usare in base alla temperatura esterna, ai consumi e al costo dell’energia, ottimizzando resa e risparmio. La pompa di calore lavora bene con climi miti, mentre la caldaia a gas entra in funzione nei momenti di alto fabbisogno o con temperature più rigide. Si tratta di una soluzione molto efficiente e versatile, ideale per ridurre le emissioni, ma che richiede installazione specializzata e componenti compatibili.

Cos’è uno scaldabagno?

Lo scaldabagno non è una caldaia, è un dispositivo dedicato esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria, senza funzione di riscaldamento ambientale. Può essere a gas o elettrico, e funzionare in modo istantaneo o con serbatoio di accumulo. È la soluzione ideale dove non serve un impianto completo e si cerca un’alternativa più semplice ed economica.

Caldaie murali e a basimento: le differenze

Quando si sceglie una caldaia, una distinzione fondamentale è tra modelli murali e a basamento. La scelta dipende principalmente dallo spazio disponibile e dalle esigenze di potenza dell’impianto:

  • caldaie murali: installate a parete, sono compatte e leggere, ideali per ambienti domestici piccoli o medi come appartamenti e villette. Ecco le caratteristiche principali:
    • occupano poco spazio: perfette per cucine, bagni o ripostigli.
    • facili da installare anche in spazi ridotti;
    • disponibili in versione tradizionale o a condensazione.
    • quasi sempre dotate di camera stagna, più sicura e installabile anche in locali chiusi.
    • ideali per riscaldamento autonomo in abitazioni private.
    • manutenzione più semplice e veloce, grazie alla struttura compatta.
  • caldaie a basamento: appoggiate a terra, sono pensate per impianti più grandi e richiedono maggiore spazio e potenza. Sono pensate per:
    • abitazioni di grandi dimensioni, ville o condomini;
    • utilizzo di combustibili come gasolio o biomassa, che richiedono serbatoi voluminosi;
    • gestire grandi volumi d’acqua;
    • impianti industriali o commerciali che necessitano di potenze elevate.

Come funziona una caldaia quando il riscaldamento è centralizzato?

In un impianto centralizzato c’è una sola caldaia, collocata nella centrale termica condominiale, che produce il calore necessario per riscaldare tutti gli appartamenti di un edificio. Il calore viene trasmesso a un circuito d’acqua chiuso, che distribuisce l’acqua calda attraverso una rete di tubazioni. Nei singoli alloggi, quest’acqua alimenta i termosifoni o i pannelli radianti per mantenere la temperatura ambiente. Ogni appartamento è dotato di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore, che permettono di regolare la temperatura e misurare i consumi reali. Oggi le caldaie centralizzate sono spesso modelli a condensazione di alta potenza, per migliorare efficienza e ridurre consumi ed emissioni. In questo caso, ogni appartamento gestisce invece il riscaldamento dell’acqua sanitaria.

Manutenzione della caldaia e piccoli accorgimenti da seguire

Almeno una volta all’anno (o con la frequenza indicata dal produttore e dalla normativa locale), è necessario affidarsi a un tecnico certificato per una revisione completa dell’impianto. Oltre a essere un obbligo di legge, la manutenzione della caldaia è fondamentale per la sicurezza in casa e per evitare guasti improvvisi. Ma accanto agli interventi tecnici, ci sono alcune azioni semplici che ognuno può fare per aiutare la caldaia a lavorare meglio e più a lungo. Basta un po’ di attenzione nella vita quotidiana:

  • pulire l’area intorno alla caldaia, evitando che si accumulino polvere o oggetti che possano ostacolarla
  • controllare periodicamente la pressione dell’impianto e il corretto funzionamento del vaso di espansione
  • sfiatare i termosifoni all’inizio della stagione fredda, per migliorare la circolazione dell’acqua calda
  • usare addolcitori o prodotti anticalcare per proteggere le tubazioni, specialmente in zone con acqua dura
  • tenere d’occhio eventuali rumori insoliti, odori o perdite d’acqua, segnali che è il caso di chiamare un tecnico.

Prendersi cura della caldaia con costanza permette non solo di evitare spese impreviste, ma anche di ridurre i consumi e migliorare il comfort in casa, tutto l’anno.

Come scegliere la caldaia giusta: i fattori da considerare

Scegliere la caldaia più adatta alla propria casa significa valutare diversi aspetti chiave. Ecco i principali fattori da tenere presenti:

  • tipo di caldaia e combustibile: le caldaie a condensazione sono oggi le più efficienti e rispettose dell’ambiente, mentre quelle elettriche sono facili da installare ma hanno costi energetici più alti.
  • potenza della caldaia: deve essere dimensionata in base a superficie, volume dell’abitazione e fabbisogno di acqua calda, per fare calcoli precisi è meglio consultare un tecnico;
  • luogo di installazione: puoi installarla all’interno (preferibile per protezione e praticità) o all’esterno (solo modelli specifici). Le caldaie a camera stagna si possono installare anche in ambienti chiusi come cucine o bagni, mentre quelle a camera aperta richiedono locali ben ventilati;
  • efficienza energetica: scegli caldaie di classe energetica alta, come la A. Le caldaie a condensazione permettono risparmi significativi e riducono le emissioni;
  • manutenzione e assistenza: opta per modelli con buona reputazione e facilità di manutenzione. Verifica la disponibilità di assistenza post-vendita e ricambi, o programmi dedicati come CASA SICURA CALDAIA A2A.

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