Le bioenergie sono una fonte di energia pulita, sostenibile e rinnovabile. Il loro utilizzo è vario e può contribuire a produrre: elettricità, calore utilizzabile nei processi di produzione industriale nonché domestico e carburanti per i trasporti. Andiamo insieme a scoprire le cose da sapere per conoscere meglio il mondo delle bioenergie.
Che cosa si intende per bioenergie?
Per comprendere l’argomento è necessario, forse spiegare prima cosa sono le biomasse. Con questo termine si indica un insieme, variamente determinato, animale o vegetale, presente in un determinato ambiente. Dato questo specifico significato le bioenergie sono da intendersi come una forma di energia rinnovabile proveniente dalle biomasse e in particolare dalla valorizzazione di scarti agricoli, agroindustriali, vegetali e legnosi presenti sul territorio.
Vengono impiegate per produrre:
- elettricità;
- calore utilizzabile nei processi di produzione industriale, nonché domestico;
- come carburanti per i trasporti.
Le bioenergie costituiscono una risorsa alternativa alle tradizionali fonti fossili, a supporto del raggiungimento degli obiettivi non solo di decarbonizzazione ma anche di crescita dell’autonomia energetica.
Come si producono le bioenergie?
Esistono diversi tipi di bioenergie, in base ai materiali e ai processi da cui sono generati.
Biogas
Si tratta di un combustibile gassoso (una miscela di metano ed anidride carbonica biogenica) ottenuto tramite la digestione anaerobica (il processo biologico di degradazione del materiale organico da parte di batteri in assenza di ossigeno) di biomasse, come:
- letame
- rifiuti organici
- residui alimentari
- scarti agricoli.
Nei biogas rientrano anche i gas residuati dei processi di depurazione delle acque reflue urbane. Oggi l'Italia è tra i principali produttori di biogas in Europa, con circa 1.800 impianti attivi per la produzione di energia elettrica.
Biometano
Anche il biometano è un combustibile gassoso ma prodotto mediante la depurazione e raffinazione del biogas. Sostituto del metano fossile, è ritenuto dalla Commissione Europea uno dei principali gas rinnovabili del futuro.
Grazie ai suoi numerosi vantaggi ambientali ed energetici, rappresenta un ingrediente fondamentale nel processo di transizione energetica, di decarbonizzazione e di incremento del livello di autonomia energetica nazionale sia nel settore industriale che in quello dei trasporti.
Bioetanolo
Derivato dal processo fermentativo di colture ad alto contenuto di zuccheri o amido (mais, frumento, canna da zucchero, biomasse ricche di cellulosa), il bioetanolo appartiene ai biocarburanti ed è spesso impiegato come combustibile alternativo per veicoli a motore.
Biodiesel
Questo biocarburante liquido per motori diesel è invece ottenuto grazie dalla trasformazione di olii vegetali (come quello di girasole) o dei grassi animali.
Energia termica da biomasse
Le biomasse, come accennavamo inizialmente, sono una fonte di energia in grado di sfruttare rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata. Per adoperarle al meglio, vengono consumate all'interno di una camera di combustione: il calore così generato viene utilizzato per produrre energia elettrica o come fonte di riscaldamento, alimentando contemporaneamente reti di teleriscaldamento locali.
Cippato e pellet di legno
Si tratta di combustibili naturali sempre più diffusi, ottenuti dalla lavorazione del legno. Come per la combustione della biomassa, anche questo prodotto viene bruciato all'interno di una camera di combustione così da generare energia e riscaldamento.
Quali sono i vantaggi delle bioenergie?
Le bioenergie presentano numerosi vantaggi, costituendo una fonte di energia pulita, sostenibile, a basse emissioni di CO2 e rinnovabile. Trattandosi di un’alternativa ai combustibili fossili, le bioenergie consentono anche di diversificare il mix energetico e ridurre la dipendenza da fonti non rinnovabili, contribuendo allo stesso tempo al ridimensionamento dei costi per l’economia locale.
Infine, rappresentano uno specifico comparto alleato per l’economia circolare, poiché permettono la generazione di energia rinnovabile attraverso il riutilizzo e la valorizzazione di sottoprodotti e rifiuti.
Quali sono gli svantaggi delle bioenergie?
Al netto di tutte le informazioni finora prese in considerazione, vi sono comunque alcuni elementi che costituiscono, in qualche modo, l’altra parte della medaglia.
Il primo è di tipo logistico: lo stoccaggio dei materiali, sia in ambiente domestico che industriale, necessita di spazi molto ampi da occupare. A questo, si aggiunge che la combustione di produzione delle bioenergie non è comunque al 100% green, date scorie e residui da smaltire, e che, se le risorse vegetali, principalmente adoperate nel processo, non sono amministrate adeguatamente possono verificarsi anche considerevoli danni ambientali per l’ecosistema, attribuibili alla deforestazione.
In ultimo, le innovazioni tecnologiche legate al settore delle bioenergie sono ancora in fase di sviluppo e, quindi, i rendimenti sono ancora inferiori a quelli dei combustibili fossili poiché la produzione di questo tipo di impianti è tendenzialmente più costosa a fronte di quelli più tradizionali.
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