Salta al contenuto principale

Biometano: che cos'è, come si produce e perché è sostenibile

biometano

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile, che si ottiene a partire da biomasse, che consente di ridurre le emissioni

Il biometano è un gas sostenibile, ottenuto dalla purificazione del biogas derivante dalla degradazione dei rifiuti organici, come l'umido proveniente dalla raccolta differenziata.

A differenza del biogas, più grezzo e meno efficiente, il biometano è un gas di alta qualità ed efficienza, indistinguibile dal gas metano naturale. Il biogas è un gas, costituito dalla combinazione di metano, CO2 e piccole quantità di altri gas, derivante dalla digestione anaerobica, cioè in assenza di ossigeno, di materia organica.

Il biometano, invece, è una forma di gas metano, quasi puro, che può essere ottenuto, rimuovendo i contaminanti contenuti nel biogas.

La produzione del biometano

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile e pulita. La produzione del biometano avviene in due fasi: la produzione del biogas grezzo e il cosiddetto upgrading.

Il biogas grezzo viene ottenuto attraverso la digestione anaerobica di diverse biomasse:

  • le biomasse agricole quali colture dedicate, sottoprodotti e scarti agricoli, deiezioni animali; 
  • biomasse agroindustriali come gli scarti della filiera dell'industria alimentare;
  • la frazione organica dei rifiuti solidi urbani talora indicati con l’acronimo FORSU. 

L’upgrading invece consiste nella rimozione delle componenti non compatibili con l'immissione in rete come ad esempio l’anidride carbonica (CO2) e altri contaminanti.

Qualora il sito di produzione non si trovasse vicino a reti di distribuzione e trasporto del gas, il biometano prodotto può essere accumulato in appositi autocarri sotto forma di CNG, cioè Gas naturale compresso, che permettono il suo trasporto e utilizzo presso le stazioni stradali di metano compresso. La modalità alternativa è la liquefazione del biometano per la produzione di GNL, ovvero il gas naturale liquido, e il trasporto tramite autobotti refrigerate, per mantenerlo liquido, presso gli impianti di distribuzione e utilizzo.

Il biometano così prodotto trova impiego in vari ambiti.

Utilizzi del biometano

Il biometano può essere usato per diversi scopi:

  • per la produzione di energia elettrica, 
  • per riscaldare 
  • per l'autotrazione.

Secondo il report dell’Agenzia internazionale dell’energia, IEA, l'uso del biometano nei trasporti raggiungerà entro il 2040, circa il 30% del consumo totale di biometano prodotto. Tra i vantaggi che rendono il biometano particolarmente adatto al suo impiego nel settore dei trasporti, c’è l'ecosostenibilità. 

Il biometano è sostenibile

Se il biometano è prodotto a partire da biogas ottenuto da residui organici, come la frazione umida dei rifiuti solidi urbani o gli scarti agricoli, si parla di “biometano avanzato”. In questo modo il biometano contribuisce a ridurre in modo significativo anche le emissioni del settore agricolo, convertendo lo scarto in risorsa e fornendo carburante per gli stessi mezzi agricoli.

Secondo il report dell’Agenzia internazionale dell’energia, al momento, il 70% del biometano utilizzato in Europa proviene da coltivazioni energetiche, cioè coltivazioni destinate essenzialmente alla produzione di biocarburanti. Ma la quota di materie prime derivante da rifiuti e residui è destinata ad aumentare, perché la legislazione emanata in questi ultimi anni, sia a livello nazionale sia a livello comunitario, cerca di incoraggiare l’utilizzo di fonti che evitino la concorrenza con la produzione di alimenti o mangimi.

Legislazione del biometano e incentivi

I primi provvedimenti per incentivare la produzione di biometano, da immettere nella rete del gas naturale, sono stati adottati con la Direttiva 2009/28/CE e recepiti dall’articolo 21 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n.28. In attuazione di tale decreto, il Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della tutela del mare e con il Ministro delle politiche agricole e forestali ha adottato specifiche modalità per l’incentivazione del biometano nel 2013 (DM 5 dicembre 2013).

A seguito dell’entrata in vigore del decreto del 2013, il Ministero dello Sviluppo Economico ha ritenuto utile emanare un nuovo decreto, il DM 2 marzo 2018. In questo decreto il biometano viene considerato a tutti gli effetti una fonte di energia rinnovabile per la cui produzione sono stati previsti sistemi di incentivazione per l’immissione di biometano nella rete del gas naturale. Obiettivo del decreto è promuovere ulteriormente l’utilizzo del biometano sia come carburante per i trasporti sia come elemento importante per la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali di gas, privilegiando in particolare quello prodotto dalle cosiddette matrici avanzate. Le norme varate stanno già facendo sentire i loro effetti sui numeri, che danno il settore in crescita.

I numeri del biometano in Italia e in Europa

Secondo la terza edizione della Mappa del biometano dell’EBA, European Biogas Association, l’Europa ha più di 1000 impianti di produzione di biometano grazie alla rapida crescita delle produzioni in Francia, Italia e Danimarca. Il nostro Paese è al secondo posto con più di 11 nuovi impianti avviati nel 2020.

Gli impianti stanno crescendo velocemente in tutta Europa. Nell’ultimo anno e mezzo sono circa 300 le nuove unità che producono biometano che hanno iniziato le operazioni.

Il biometano può coprire fino al 30-40% del consumo di gas dell’UE previsto per il 2050, con una produzione stimata di almeno 1.000 TWh. La legislazione europea ed italiana promulgata in questi ultimi anni ha fortemente incentivato la produzione di biometano.

Il biometano permette di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni, sfruttando le reti del gas esistenti e contribuendo a incrementare la produzione nazionale. Questo sviluppo ha anche ricadute positive sul comparto agro-alimentare, promuovendo un modello fondato sulla sostenibilità e sull’economia circolare.

 

Ti è piaciuto questo articolo?

 

 

Iscriviti alla newsletter