Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo di gestione dell’energia che si sta diffondendo sempre più in Italia. Come Life Company, desideriamo sensibilizzare le persone nel compiere scelte sostenibili, supportando con le nostre soluzioni e green technology la diffusione delle energie rinnovabili per accelerare la decarbonizzazione.
La transizione energetica, intesa come la realizzazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile basato sulla produzione e consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, è ormai improrogabile e sempre più imminente. Questo processo, però, richiede un profondo cambiamento culturale, oltre che tecnologico e infrastrutturale.
Per la nascita di nuovi modelli di green economy è fondamentale lo sviluppo di nuove forme di azione collettiva e di economie collaborative, in cui produzione e consumo siano in grado di generare nuovi sistemi di scambio dell’energia. Vediamo quali sono i vantaggi delle comunità energetiche e il loro ruolo nella transizione energetica verso le fonti rinnovabili e la neutralità climatica.
Comunità energetiche: la condivisione di energia verde e pulita
Le comunità energetiche sono nate per ottimizzare lo sfruttamento dell’energia rinnovabile, allo scopo di rendere accessibile forme di produzione, gestione e consumo di energia sostenibile anche nelle zone più remote. Si tratta di associazioni tra cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, in cui ogni membro è dotato di impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Una comunità energetica, dunque, è un modello innovativo di gestione dell’energia verde, oggi sempre più presente sul territorio italiano ma già ampiamente diffuso in Nord Europa. In questo contesto, utenti pubblici e privati si equipaggiano volontariamente di impianti per la produzione di energia sostenibile destinata all’autoconsumo, attraverso un modello basato sulla condivisione dell’elettricità prodotta.
In questo modo viene creato un sistema di scambio, in cui tutti gli utenti collegati possono condividere l’energia prodotta e non consumata con altri membri della comunità energetica. Sono perciò forme di autoproduzione, autoconsumo e condivisione dell’energia su base locale, finalizzate alla costruzione di sistemi virtuosi di generazione e gestione dell’energia per promuovere uno sviluppo sostenibile, collaborativo ed equo.
Che vantaggio hanno le comunità energetiche?
Per il nostro benessere e la preservazione del pianeta è sempre più urgente una rinascita in chiave green, basata su nuove abitudini sostenibili e comportamenti ecologici. In questo senso, le comunità energetiche rappresentano un'opportunità per riscoprire la nostra dimensione comunitaria, basata sul mutuo appoggio e la cooperazione, per ristabilire una sana relazione con l’ambiente attraverso modalità di produzione e consumo dell’energia a km zero.
Innanzitutto, le comunità energetiche costituiscono una soluzione contro la povertà energetica, un problema serio aggravato dai recenti rincari delle materie prime energetiche, presente anche tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in quanto aiutano individui e famiglie ad accedere a servizi e beni energetici, migliorando il benessere e l’inclusione sociale. Inoltre, contribuiscono a diffondere azioni positive per il risparmio e l’efficienza energetica a livello residenziale, aziendale e pubblico.
Un altro vantaggio delle comunità energetiche riguarda il risparmio economico. Tramite l’autoconsumo, infatti, è possibile consumare l’energia elettrica prodotta presso la propria abitazione, il proprio stabilimento produttivo o esercizio commerciale, generando così una serie di benefici economici grazie alla riduzione dei costi in bolletta.
L’energia prodotta può rappresentare anche una fonte di guadagno, grazie ai meccanismi incentivanti per la cessione del surplus energetico alla rete, oltre alle agevolazioni fiscali per tecnologie come il fotovoltaico e il solare termico.
Ma non solo. I benefici delle comunità energetiche sono legati soprattutto ai vantaggi ambientali. Ad esempio, attraverso l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici si ottiene un’elevata riduzione delle emissioni di CO2e di altri gas climalteranti.
Considerando il fabbisogno annuale medio di energia elettrica di una famiglia italiana di 2700 kWh, con un impianto fotovoltaico si possono evitare ogni anno emissioni pari a circa 950 kg di CO2, una quantità elevata di anidride carbonica che corrisponde all’attività di assorbimento di CO2 di un centinaio di alberi.
Che cosa massimizza il rendimento economico di una comunità energetica
Le comunità energetiche consentono di migliorare il risparmio energetico, ossia la riduzione degli sprechi di energia attraverso una gestione più efficiente del proprio fabbisogno energetico. Ciò è possibile grazie alla trasformazione dei consumatori di energia in prosumer, ovvero soggetti che allo stesso tempo producono e consumano energia. Questo cambiamento è essenziale, in quanto promuove una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione energetica tra privati, imprese ed enti pubblici.
Inoltre, una comunità energetica necessita del supporto di un’infrastruttura moderna e tecnologicamente avanzata, ovvero la smart grid. Si tratta di una rete elettrica digitalizzata e decentralizzata, un sistema complesso che collega tra loro tutti i membri della comunità energetica mediante vali livelli di connessione, dai collegamenti one-to-one a quelli many-to-many. La rete intelligente permette la condivisione di energia in tempo reale, sia tra singoli soggetti sia tra gruppi di utenti.
A differenza della rete nazionale dell’energia elettrica, una smart grid è un’infrastruttura decentralizzata che connette tra loro le utenze nelle vicinanze in un determinato territorio. All’interno della rete intelligente gli scambi di energia avvengono in modo automatico, in base alle esigenze di produzione e consumo dei vari utenti collegati alla smart grid. L’intero processo può essere monitorato tramite software e app per smartphone, in questo modo ogni utente può controllare in tempo reale gli scambi energetici.
Le smart grid consentono di massimizzare il rendimento economico delle comunità energetiche, ad esempio aiutando ad ottimizzare l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili, contribuendo a migliorare l’efficientamento energetico e minimizzando gli sprechi energetici. Inoltre, grazie alla possibilità di raccogliere grandi quantità di dati, tramite le smart grid è possibile prevenire i picchi di domanda e adeguare di conseguenza l’offerta di energia, oppure fornire indicazioni utili per individuare quali investimenti realizzare per aumentare il rendimento energetico della comunità.
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