Salta al contenuto principale

Colonnine di ricarica condominiali: come fare per installarle?

Colonnine di ricarica condominiali: come fare per installarle? - A2A

Poter ricaricare la propria auto direttamente a casa e uscire ogni mattina con la batteria piena, è possibile anche senza un box privato. In condominio esistono diverse modalità per installare una colonnina condivisa o a uso esclusivo. In questa guida ti raccontiamo come farlo.

Dove si può installare una colonnina in condominio?

Prima di tutto, serve individuare uno spazio adatto. Di solito si considerano le aree di cortile, i posti auto condominiali o i garage comuni. Ma non è solo una questione di spazio: bisogna considerare anche alcuni aspetti tecnici come la vicinanza al quadro elettrico e verificare che non ci siano vincoli legati alla sicurezza o al regolamento condominiale. Solo in alcuni casi non si può procedere con l’installazione, per esempio:

  • se il progetto danneggia la stabilità dell’edificio;
  • se altera il suo aspetto architettonico;
  • se ostacola l’uso delle parti comuni, anche per un solo condomino.

Per questo motivo, un sopralluogo tecnico è sempre il miglior punto di partenza.

Serve l’approvazione dell’assemblea condominiale?

Sì, se la colonnina è condominiale e a uso comune entra in gioco l’assemblea. La proposta può essere presentata da un condomino, o dall’amministratore. In ogni caso serve una delibera approvata dalla maggioranza dei presenti, che rappresenti almeno un terzo del valore dell'edificio. In assemblea vanno valutati diversi aspetti: la normativa vigente, la sicurezza dell'impianto, l'impatto estetico e la salute. Per questo, quando si propone l’installazione, è meglio portare in assemblea un progetto tecnico concreto. Una volta approvato, l'assemblea dovrà stabilire un fondo per coprire le spese dell'installazione e infine scegliere la colonnina, il fornitore e l'installatore. 

Cosa si può fare quando l’assemblea dice no?

Se la proposta per una colonnina condivisa non passa, ci sono delle alternative. Ogni condomino ha diritto a installare una colonnina o una wallbox a uso esclusivo, a proprie spese, in spazi compatibili con l’intervento. Questo vale anche per l’installazione all’interno del proprio box o posto auto privato. In qualsiasi di questi casi, è possibile procedere sempre e solo se si rispettano le norme tecniche e di sicurezza, senza ostacolare o danneggiare le parti comuni. La wallbox si collega al proprio contatore domestico e, se necessario, si può richiedere un aumento di potenza al proprio fornitore. L’unico obbligo prima dell'installazione è avvisare l’amministratore, che verificherà il rispetto delle norme tecniche. 

Un’altra possibilità è mettersi insieme ad altri condòmini interessati: anche senza il via libera dell’assemblea, è possibile realizzare una colonnina condivisa da un gruppo ristretto, purché i costi siano sostenuti solo da chi ne fa uso. Se un condomino, in futuro, volesse usufruire della colonnina di ricarica senza aver partecipato alla spesa iniziale, potrà farlo, contribuendo alle spese per l’uso e la manutenzione dell’impianto.

Come funziona l'installazione della colonnina?

Il tecnico incaricato si occupa di progettare l'impianto, verificarne la conformità per rilasciare la DiCo (Dichiarazione di Conformità dell’impianto), e controllare se l’intervento richiede un aumento di potenza disponibile. La scelta del tipo di colonnina o wallbox e del livello di potenza dipende dalle esigenze di chi utilizzerà la colonnina, ma anche dalle future necessità del condominio:

  • 7,4 kW è sufficiente per una ricarica lenta, magari notturna;
  • 11 o 22 kW permettono ricariche più rapide, ideali per l’uso condiviso da più utenti.

Quando ci sono più colonnine, è utile installare un sistema a carico dinamico, che regola automaticamente la potenza tra più auto per evitare sovraccarichi.

Come si gestiscono i consumi delle colonnine condominiali?

Se la colonnina basta per tutti, la gestione è piuttosto semplice. Ma se i punti di ricarica sono pochi, o se il loro utilizzo contemporaneo rischia di sovraccaricare l’impianto, può essere utile stabilire delle rotazioni, magari su base settimanale o con un calendario condiviso. È importante anche definire in anticipo come verranno suddivisi i costi. Oggi esistono soluzioni che permettono di registrare i consumi di ogni utente in modo preciso e automatico. L’amministratore può così addebitare le spese in modo trasparente, senza complicazioni.

Continuiamo a parlare di sostenibilità

Tante notizie sulla mobilità elettrica, consigli green e spunti sostenibili ti aspettano nella nostra newsletter. Iscriviti tramite il form qui sotto! 

Iscriviti alla newsletter