Poter ricaricare la propria auto elettrica direttamente a casa e uscire ogni mattina con la batteria piena, è possibile anche senza un box privato. In condominio esistono diverse modalità per installare una colonnina condivisa o a uso esclusivo. In questo approfondimento ti raccontiamo come funziona l’installazione delle colonnine di ricarica condominiali.
Colonnina di ricarica auto condominiale: Normativa e dove si può installare
Innanzitutto, qual è la normativa che regola l’installazione di colonnine di ricarica in condominio? In Italia, l'installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici in condominio è regolata da una serie di normative che facilitano l'adozione di infrastrutture di ricarica, pur garantendo la sicurezza e il rispetto delle parti comuni. Nello specifico la normativa di riferimento nel nostro Paese è la seguente:
Codice Civile – Art. 1122-bis
Introdotto dalla Legge n. 134/2012, stabilisce che un condòmino può installare a proprie spese impianti per la ricarica di veicoli elettrici nel proprio box o posto auto, anche se l'installazione coinvolge parti comuni, purché:
- non si alteri la destinazione delle parti comuni;
- non si impedisca agli altri condòmini di fare lo stesso uso;
- non si arrechino danni alle parti comuni o si comprometta la stabilità, la sicurezza o il decoro architettonico dell'edificio.
Decreto Legislativo n. 48/2020
Recepisce la Direttiva UE 2018/844 e prevede l'obbligo di installare infrastrutture di ricarica nei nuovi edifici residenziali e in quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti.
Norma CEI 64-8 – Sezione 722
Stabilisce i criteri tecnici per la progettazione e l'installazione degli impianti di ricarica, garantendo sicurezza e conformità agli standard.
Fatta chiarezza a livello normativo, nel concreto, il primo passo per installare le colonnine di ricarica è quello di individuare uno spazio adatto. Di solito si considerano le aree di cortile, i posti auto condominiali o i garage comuni. Ma non è solo una questione di spazio: bisogna considerare anche alcuni aspetti tecnici come la vicinanza al quadro elettrico e verificare che non ci siano vincoli legati alla sicurezza o al regolamento condominiale. Solo in alcuni casi non si può procedere con l’installazione, per esempio:
- se il progetto danneggia la stabilità dell’edificio;
- se altera il suo aspetto architettonico;
- se ostacola l’uso delle parti comuni, anche per un solo condomino.
Per questo motivo, un sopralluogo tecnico è sempre il miglior punto di partenza.
Serve l’approvazione dell’assemblea condominiale?
Sì, se la colonnina è condominiale e a uso comune entra in gioco l’assemblea. La proposta può essere presentata da un condomino, o dall’amministratore. In ogni caso serve una delibera approvata dalla maggioranza dei presenti, che rappresenti almeno un terzo del valore dell'edificio. In assemblea vanno valutati diversi aspetti:
- la normativa vigente;
- la sicurezza dell'impianto;
- l'impatto estetico e la salute.
Per questo, quando si propone l’installazione, è meglio portare in assemblea un progetto tecnico concreto. Una volta approvato, l'assemblea dovrà stabilire un fondo per coprire le spese dell'installazione e infine scegliere la colonnina, il fornitore e l'installatore.
Colonnina di ricarica auto elettrica: cosa si può fare quando l’assemblea dice no?
Se la proposta per una colonnina condivisa non passa, ci sono delle alternative. Ogni condomino ha diritto a installare una colonnina o una wallbox a uso esclusivo, a proprie spese, in spazi compatibili con l’intervento. Questo vale anche per l’installazione all’interno del proprio box o posto auto privato.
In qualsiasi di questi casi, è possibile procedere sempre e solo se si rispettano le norme tecniche e di sicurezza, senza ostacolare o danneggiare le parti comuni. La wallbox si collega al proprio contatore domestico e, se necessario, si può richiedere un aumento di potenza al proprio fornitore. L’unico obbligo prima dell'installazione è avvisare l’amministratore, che verificherà il rispetto delle norme tecniche.
Un’altra possibilità è mettersi insieme ad altri condòmini interessati: anche senza il via libera dell’assemblea, è possibile realizzare una colonnina condivisa da un gruppo ristretto, purché i costi siano sostenuti solo da chi ne fa uso. Se un condomino, in futuro, volesse usufruire della colonnina di ricarica senza aver partecipato alla spesa iniziale, potrà farlo, contribuendo alle spese per l’uso e la manutenzione dell’impianto.
Come funziona l'installazione della colonnina?
Il tecnico incaricato si occupa di progettare l'impianto, verificarne la conformità per rilasciare la DiCo (Dichiarazione di Conformità dell’impianto), e controllare se l’intervento richiede un aumento di potenza disponibile. La scelta del tipo di colonnina o wallbox e del livello di potenza dipende dalle esigenze di chi utilizzerà la colonnina, ma anche dalle future necessità del condominio:
- 7,4 kW è sufficiente per una ricarica lenta, magari notturna;
- 11 o 22 kW permettono ricariche più rapide, ideali per l’uso condiviso da più utenti.
Quando ci sono più colonnine di ricarica condominiale, è utile installare un sistema a carico dinamico, che regola automaticamente la potenza tra più auto per evitare sovraccarichi.
Come si gestiscono i consumi delle colonnine condominiali?
Se la colonnina basta per tutti, la gestione è piuttosto semplice. Ma se i punti di ricarica sono pochi, o se il loro utilizzo contemporaneo rischia di sovraccaricare l’impianto, può essere utile stabilire delle rotazioni, magari su base settimanale o con un calendario condiviso. È importante anche definire in anticipo come verranno suddivisi i costi. Oggi esistono soluzioni che permettono di registrare i consumi di ogni utente in modo preciso e automatico. L’amministratore può così addebitare le spese in modo trasparente, senza complicazioni.
Quanto costa una colonninca di ricarica condominiale?
ll costo di una colonnina di ricarica per auto elettriche in un condominio può variare in base a diversi fattori, tra cui la potenza del dispositivo, le caratteristiche tecniche, le opere di cablaggio necessarie e le eventuali funzionalità aggiuntive. Di seguito, ti riportiamo alcuni costi indicativi:
• wallbox individuale (uso privato): per una wallbox a ricarica lenta (fino a 7,4 kW), i costi possono variare in genere tra 900 € e 1.500 €;
• colonnina condominiale condivisa: per una postazione condominiale esterna e condivisibile, dotata di funzionalità intelligenti per riconoscere gli utenti autorizzati, il costo può aggirarsi intorno ai 3.000 €;
• colonnine avanzate con doppia presa e software di gestione: modelli più complessi, ad esempio con due prese da 22 kW, software di monitoraggio, connettività e sistemi di pagamento integrati, possono costare fino a 4.000 €.
Oltre al prezzo della colonnina, è necessario considerare i costi di installazione, che possono variare tra 500 € e 1.500 €, a seconda delle modifiche da apportare all'impianto elettrico esistente.
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