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Superbonus 110: tutte le novità sulla proroga 2023

Superbonus 110 proroga 2023 - A2A

Dalle ultime notizie sulla proroga al 2023 del Superbonus 110%, gli incentivi statali per la riqualificazione e il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici proseguiranno anche il prossimo anno. Con il decreto appena approvato dal Consiglio dei Ministri, però, il nuovo esecutivo ha apportato importanti modifiche alla norma attualmente in vigore, anticipando al primo gennaio 2023 la già prevista riduzione dell'aliquota dal 110% al 90% e introducendo altre importanti novità.

Con il Decreto Aiuti quater, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 10 novembre (qui la bozza diffusa dal Sole 24 Ore), il nuovo governo Meloni, tra le altre disposizioni, ha confermato il 110% di bonus con la proroga al 2023 del Superbonus edilizio, destinato ad incentivare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici che consentono di acquisire almeno 2 classi energetiche in più come certificato dall’APE.

Fino ad ora il Superbonus ha previsto un'aliquota di detrazione pari al 110% del costo dei lavori, recuperabile in 5 anni, oppure il cosiddetto sconto in fattura o ricorrendo alla cessione del credito d'imposta a terzi. Il nuovo decreto lascia sostanzialmente invariate le modalità di recupero della spesa, ma introduce altre importanti novità, prima fra tutte la riduzione dell'aliquota dal 110% al 90%.

Si tratta, ovviamente, di cambiamenti che potranno subire modifiche nel corso dell'iter di discussione parlamentare, necessario per la trasformazione del decreto governativo in legge della Repubblica. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità al momento introdotte dal provvedimento per la proroga 2023 del Superbonus 110%, un bonus che purtroppo non è accessibile alle aziende ma solo ai privati.

Superbonus 110% proroga al 2023: ultime notizie

Analizziamo quali sono le ultime novità sul bonus 110% per l’efficientamento energetico degli edifici esistenti, con tutte le nuove indicazioni per il proseguo dell’agevolazione pubblica.

Aliquota al 90% per tutti i nuovi cantieri

Come anticipato, la novità più importante è la riduzione dell’aliquota del Superbonus, la quale da una copertura del 110% dei costi per gli interventi di riqualificazione e il miglioramento dell'efficienza energetica dovrebbe scendere al 90%.

In pratica il decreto anticipa di un anno il già previsto calo di 20 punti percentuali dell'aliquota, riduzione che, secondo la norma precedente, sarebbe dovuta scattare il 31 dicembre 2023 (restano confermati i decrementi successivi, con passaggio al 70% dal primo gennaio 2024 e al 65% dall'inizio del 2025).

La riduzione al 90%, però, si applica solo ai lavori che devono ancora essere avviati, mentre resta il 110% per chi ha presentato la Cila (Comunicazione di Inizio Lavori) entro il 25 novembre di quest'anno, anche se termineranno la riqualificazione nel corso del 2023.

La vecchia aliquota rimarrà in vigore anche per gli interventi di demolizione e ricostruzione, per i quali, al 25 novembre, siano state avviate le formalità per l’acquisizione del titolo abilitativo. Il bonus manterrà l'aliquota del 110% fino al 2025 per gli interventi realizzati dalle Onlus sulle strutture sociosanitarie.

Quando scade il Superbonus 110% per case singole?

La proroga per le villette unifamiliari. La panoramica generale per capire come sarà il bonus 110% nel 2023, descritta al paragrafo precedente si applica ai lavori di riqualificazione realizzati da coloro che abitano in condominio, in edifici composti da 2 a 4 unità anche se posseduti da un unico proprietario, o in comproprietà tra più soggetti.

Differente è la situazione per quanto riguarda la riqualificazione delle villette unifamiliari. Per questo tipo di abitazioni, la norma precedente aveva fissato al 31 dicembre di quest'anno la data ultima di conclusione dei lavori di riqualificazione, per poter usufruire del Superbonus in qualsiasi forma.

Il decreto appena approvato proroga la scadenza dell'incentivo al 31 marzo 2023, mantenendo l'aliquota del 110%, ma solo per chi, al 30 settembre del 2022, ha completato almeno il 30% dell'intervento complessivo. Il Superbonus con aliquota al 90% è esteso a tutto il 2023, ma per i soli proprietari di villette unifamiliari che le abitano come prima casa e con un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro.

Come si calcola il reddito di riferimento

Il reddito di riferimento, secondo quanto stabilito dal Decreto Aiuti quater, è un parametro fondamentale, per determinare la possibilità di fruire del Superbonus 90% da parte dei possessori di abitazione monofamiliare utilizzata come prima casa.

Il valore, per avere accesso all'incentivo, deve risultare inferiore ai 15 mila euro annui, mentre si calcola sommando i redditi percepiti dal nucleo familiare nell'anno precedente alla spesa per i lavori di riqualificazione e dividendoli per un quoziente familiare così definito:

  • se il nucleo familiare è costituito dal solo contribuente il quoziente è pari a 1;
  • se nel nucleo familiare è presente un coniuge, un soggetto legato da unione civile o la persona convivente si aggiunge 1;
  • se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente e che non sono percettori di reddito si aggiungono le seguenti cifre: 1 familiare – 0,5; 2 famigliari -1; 3 o più familiari – 2.

Se prendiamo ad esempio una famiglia costituita da due coniugi con figli a carico, con un reddito complessivo di 42 mila euro, il calcolo da effettuare sarà: 42.000: (1+1+1).

Il reddito di riferimento della famiglia sarà pertanto di 14 mila euro annui, quindi rientrante nei limiti richiesti per accedere al Superbonus.

Cessione del credito in 10 rate

Uno dei "temi caldi" che nei mesi scorsi ha infiammato la discussione politica sul Superbonus è quello della cessione del credito d'imposta. Con le regole sino ad ora in vigore, infatti, chi effettua i lavori di riqualificazione può richiedere la cessione del credito a terzi, solo integralmente o per singola annualità, mentre l'acquirente deve dunque avere la possibilità di scontare cifre dalle proprie tasse.

Nel corso del 2022 il sistema si è sostanzialmente interrotto, a causa della difficoltà degli istituti bancari e di Poste Italiane di far fronte all'enorme numero di richieste pervenute. Con una norma aggiunta al nuovo decreto il governo introduce la possibilità, su richiesta del cessionario, di una maggiore dilazione nel tempo, gestendo lo sconto in fattura o il credito da cedere in un arco temporale di 10 anni, con rate annuali di pari importo.

Come Life Company, noi di A2A supportiamo privati e aziende che vogliono rendere più efficienti gli edifici, mettono a disposizione i nostri prodotti, soluzioni e tecnologie per la sostenibilità.

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