L’organizzazione della chiusura stagionale e il grande caldo possono mettere a dura prova ogni professionista e la stabilità di qualunque equilibrio aziendale, basato su un’idea di business sostenibile. Un argomento che anche l’INAIL (l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha trattato con accuratezza, mettendo a disposizione sul proprio sito una guida per la gestione del rischio caldo. In base al contesto professionistico in cui si opera e alla flessibilità disponibile, esistono tuttavia soluzioni che possono aiutare a migliorare il clima lavorativo, la produttività e a ridurre contemporaneamente l’impatto ambientale. Nel vademecum dedicato all’argomento, l’Istituto di tutela dei lavoratori, ha sottolineato l’importanza di alcune misure generali per una società sostenibile tra cui:
- l’idratazione
- la possibilità di accedere ad aree ombreggiate
- la riorganizzazione dei turni di lavoro.
Ma se è vero che, per ogni business, l’estate è un momento determinante per criticità logistica, come affrontarlo al meglio senza rinunciare al tema ecologico? Ecco 6 consigli che possono aiutarti a migliorare la produttività in estate e anche offrire uno spunto per un approccio più green nell’organizzazione del lavoro.
Acqua e pause: addio alla plastica monouso
Nella stagione più calda, si sa (anche perché i telegiornali non raccomandano altro), è necessario bere molta più acqua. Installando in azienda o in ufficio boccioni o depuratori d’acqua e promuovendo l’utilizzo di tazze e borracce, si contribuirà, da un lato, a ridurre il consumo di bottigliette d'acqua monouso e, dall’altro, a un passaggio naturale ad un’attività plastic free. Similmente, incentivando l’utilizzo di contenitori riutilizzabili o mettendo a disposizione stoviglie in ceramica e posate in acciaio, si potrà evitare il ricorso all’usa e getta e allo spreco in generale.
Utilizzare le piante come refrigeranti naturali e per creare zone d’ombra
Arredare l'ufficio con alcune piante, oltre ad aggiungere un tocco ornamentale d’essay, renderà il tuo ambiente di lavoro più salubre. Non è una novità che le piante svolgano, infatti, l'importante funzione di produrre ossigeno e filtrare i gas tossici, depurando naturalmente l'aria dei locali.
Contribuiscono inoltre, anche a combattere il caldo, agendo come refrigeranti naturali: il Ficus benjamin, ad esempio, è perfetto per mantenere umida l’aria interna, grazie alle sue foglie; inoltre, posizionandolo vicino alle finestre, consentirà facilmente di schermare il sole e produrre un po' d'ombra.
Un’alternativa sempre valida, anche se forse meno bella di una pianta da interni, è quella di utilizzare protezioni oscuranti (ad esempio, tende scure, persiane o tapparelle) alle finestre o nei pressi dei punti di ingresso della luce dei locali condizionati, così da limitarne l’esposizione diretta ai raggi solari.
Usare correttamente gli impianti di aria condizionata
Per godere di un comfort ottimale che favorisca il più possibile un tipo di business sostenibile in estate, la differenza tra temperatura interna ed esterna, non dovrebbe superare i 7 gradi, secondo l'INAIL e, questo, anche se si vuole mantenere una certa attenzione non solo verso le pratiche, ma verso i consumi. Diventa, quindi, necessaria l’accortezza di mantenere porte e finestre chiuse quando è in funzione il condizionatore, evitando inutili dissipazioni di energia.
Inoltre, come indicato anche dal Ministero della Salute, è bene tenere presente che in alcuni locali può essere sufficiente l’uso del deumidificatore, in alternativa al condizionatore, così da migliorare le condizioni di comfort ambientale, sì, ma ridurre ulteriormente anche il consumo energetico.
Spegnere i dispositivi non necessari
In termini di praticità quotidiana potrebbe sembrare una di quelle scelte non esattamente felici, ma se durante una giornata lavorativa è possibile prevedere che alcuni dei dispositivi elettronici saranno superflui, o magari nel caso sia stato stabilito un periodo di ferie, è un ottimo accorgimento quello di rimuoverli dalla presa: lasciati in standby, infatti, dispositivi come PC, stampanti o fotocopiatrici continueranno a consumare, seppur meno, elettricità.
Rimodulare gli orari di lavoro
Se l‘attività lo permette, per far fronte al caldo, una soluzione è quella di organizzare il lavoro negli orari più freschi. Dato l’aumentare delle temperature durante il giorno, anche il livello di energia rischia di ridursi, un problema di efficienza che può essere contrastato e migliorato provando, ad esempio, a sfruttare il più possibile le ore del mattino, quando ci sono meno gradi ed è possibile far entrare un po' di aria fresca aprendo semplicemente le finestre.
Iniziare la giornata lavorativa anche solo un’ora prima, può permettere di pianificare gli impegni più complessi a inizio mattinata, lasciando al pomeriggio le operazioni meno faticose e ottimizzando con una modifica logistico-organizzativa la produttività.
Sfruttare lo smart working
Ricorrere allo smart working e alle videoconferenze da remoto, non solo contribuisce a bilanciare l'equilibrio tra la vita privata e il lavoro, o almeno non è solo un tentativo in quella direzione. In realtà, l’effetto principale di questa scelta organizzativa ha il beneficio di ridurre gli spostamenti casa-lavoro; i quali avvengono grossomodo negli stessi orari per ognuno (spesso quelli più caldi), generando le punte più alte del traffico automobilismo e più in generale del “rumore”, anche visivo, cittadino; questo senza contare l’inquinamento costante, per via delle emissioni di CO2.
Sempre con l’intento, quindi, di proporre idee per un’azienda sostenibile, un’alternativa, interessante anche in tema di team building, è quella di promuovere tra colleghi e dipendenti la pratica del car sharing o, dove le distanze non troppo grandi lo favoriscano, l'utilizzo di mezzi di trasporto green come la bicicletta.
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