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Consumo elettrodomestici in standby: i dispositivi più energivori

Consumo standby elettrodomestici - A2A

Ridurre i consumi energetici è sempre importante, una scelta che fa bene al pianeta grazie alla diminuzione  delle emissioni di CO2, ma anche al bilancio domestico per il risparmio sui costi in bolletta. Il risparmio energetico parte con la riduzione del consumo dello standby degli elettrodomestici, uno spreco inutile di energia elettrica che potrebbe essere facilmente evitato.

Secondo l’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in media un singolo dispositivo elettronico in modalità stand-by può consumare da 1 a 4 watt ogni ora. Ciò significa un consumo evitabile da 24 a 96 Wh, arrivando a uno spreco di energia elettrica da 8.760 Wh fino a 35.040 Wh l’anno.

Ovviamente, il consumo degli elettrodomestici in standby non è lo stesso per ogni apparecchio elettrico ed elettronico, ad ogni modo evitarlo dovrebbe essere una priorità. Vediamo quanto consumano gli elettrodomestici lasciati in standby, per capire quali sono i dispositivi più energivori e come ottimizzare i consumi di elettricità in casa eliminando questo spreco.

Cosa significa lo stand by degli elettrodomestici

Mentre alcuni elettrodomestici vengono usati e poi spenti staccandoli dalla presa elettrica, ad esempio come la friggitrice, altri dispositivi vengono lasciati in modalità standby. Come dice la parola stessa, si tratta di uno stato di attesa, ovvero gli apparecchi sono lasciati in una condizione dormiente. Nonostante sembrino spenti in realtà non lo sono affatto, infatti possono ricevere segnali da un telecomando o da una rete.

Lo standby permette di avere subito a disposizione un apparecchio elettronico, infatti il dispositivo è pronto ad entrare in funzione in modo più rapido rispetto a quando viene interrotta l’alimentazione. Questa funzione era utile soprattutto in passato, quando alcuni apparecchi come i vecchi pc impiegavano un po’ di tempo per essere operativi dopo l’accensione. Ma è davvero necessario lo standby al giorno d’oggi?

Il consumo degli elettrodomestici in standby può essere considerato come una perdita energetica, poiché una parte di elettricità viene consumata dalle apparecchiature anche quando non svolgono la loro funzione principale. Questa energia è assorbita dagli alimentatori, dai sensori che sono in attesa di un segnale, dai display o dai LED che indicano appunto lo stato di standby dell’apparecchio.

Un consumo minimo di energia in standby è inevitabile per gli apparecchi connessi in rete e quelli sempre attivi, come i sistemi di allarme, ma in molti altri casi si può, e anzi si deve, intervenire. In questo modo è possibile diminuire il danno ambientale ed economico causato dallo standby degli elettrodomestici, soprattutto per i dispositivi più energivori.

Consumo elettrodomestici standby: gli apparecchi più energivori

Molti apparecchi elettrici ed elettronici vengono lasciati tutto il giorno in condizione di standby, quindi assorbono continuamente corrente elettrica senza che esista una reale necessità. Ecco alcuni degli elettrodomestici che consumano di più in standby     .

  1. Il consumo in standby della caffettiera elettrica

Il caffè è un piacere quotidiano per milioni di italiani, tuttavia se in passato si utilizzava soprattutto la moka oggi la maggior parte delle persone usa la caffettiera elettrica. Ad ogni modo, se non si sta facendo il caffè è bene scollegarla dalla presa, infatti lo standby può comportare quasi la metà del consumo elettrico rispetto a quando la macchina è in funzione, con un consumo medio di 8-15 watt per ogni ora.

  1. L’energia assorbita dal microonde in standby

Si tratta di uno degli elettrodomestici che consuma più energia in casa. Spesso è lasciato in standby per essere utilizzato ogni qualvolta si abbia la necessità di scaldare qualcosa, appena per mantenere in funzione l’orologio del display digitale. Questo piccola funzione causa un consumo fino a 27 W di energia elettrica per un timer.

  1. TV in standby: il consumo di energia elettrica

Il televisore è uno dei dispositivi che spesso viene lasciato in standby, complice la tendenza a spegnerlo soltanto con il telecomando. Le moderne smart TV impiegano appena pochi secondi per essere operative all’accensione, quindi sarebbe opportuno spegnerle completamente. Ad ogni modo, il consumo dello standby del televisore è tra i più bassi, con un dispendio da 1 a 3 W     .

  1. Il dispendio energetico del decoder TV in standby

Il decoder, anche quando non è in uso, rimane comunque in standby. Si tratta di uno di quei dispositivi che spesso insieme al lettore blu-ray consumano sempre energia, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Il consumo elettrico del decoder TV in modalità standby è di circa 3-15 W, quindi più elevato rispetto a quello del televisore.    

  1. L’energia consumata dallo standby della console per videogiochi

Le console per i videogiochi sono sempre più diffuse, con tanti appassionati tra adulti e bambini, ma è opportuno spegnerla completamente quando non si gioca e riavviarla al momento del suo utilizzo. Inoltre, durante le sessioni di gioco è preferibile utilizzare le impostazioni di risparmio energetico quando disponibili. Lo standby può arrivare al 40% dei consumi elettrici complessivi di una console, con un valore molto vario tra i diversi modelli che va da 0,4 W della Wii U a 15,7 W della Xbox One.

  1. Apparecchiature audio: il consumo dello standby

Impianti come sistemi Hi-Fi e home theater, che ormai fanno sempre più parte dei dispositivi immancabili in casa, rimangano in standby per la maggior parte del tempo insieme al televisore, andando a incidere sulla bolletta. In base al tipo di impianto, lo standby di questi apparecchi è di circa 1 W.

  1. Il consumo energetico del computer desktop in standby

Sia a casa sia negli uffici, i computer sono accesi per tutto il giorno, infatti spesso vengono lasciati in standby per evitare di dover avviare ogni volta il computer e riaprire tutti i programmi. Tuttavia, questa abitudine causa un inutile consumo di energia, con un consumo elettrico di circa 10-15 W.    

  1. Quanto consuma una stampante in standby?

Le stampanti sono utilizzate in tutti gli uffici e sono ormai comuni in molte case, ma non vanno sottovalutati i consumi di questi dispositivi quando sono in stand by. Una stampante laser da ufficio consuma circa 10 W in modalità standby, mentre una piccola stampante a getto di inchiostro o laser, comprese la maggior parte delle stampanti domestiche, può consumare in standby circa 3-4 W.

  1. Il consumo in standby del caricabatterie del telefono

Ormai è un’abitudine diffusa lasciare il cellulare in carica tutta la notte, per essere sicuri di ritrovarlo carico al mattino. Tuttavia, lo smartphone si ricarica sempre prima del risveglio, infatti richiede appena poche ore, ciononostante consuma ancora una certa quantità di energia. Per quanto si tratti di una piccola quantità è comunque uno spreco,pari a circa 2-4 W.

  1. Quanto consuma un condizionatore da spento?

I condizionatori d’aria sono tra gli elettrodomestici più energivori, sebbene spesso indispensabili per proteggersi dal calore estivo. Anche da spenti continuano ad assorbire energia, ad esempio per l’alimentazione del circuito termico interno che rimane pronto a rientrare in funzione. Il consumo minimo dello standby del condizionatore è di circa 2 W, ma in alcuni modelli può arrivare anche ad 80 W.

Quanto costa il consumo in standby degli elettrodomestici?

La spesa per pagare l’energia elettrica necessaria allo standby è significativa, tenendo conto di tutti i dispositivi e il loro consumo dormiente complessivo nell’arco di un anno. Il costo dello standby degli elettrodomestici può arrivare al 10% circa della bolletta elettrica, una cifra considerevole nell’arco di un anno.

Ad esempio, ipotizzando un consumo medio di energia elettrica di una famiglia di 4 persone di 2.700 kWh, lo standby può essere responsabile di un consumo elettrico di 270 kWh l’anno. Considerando un costo dell’elettricità indicativo di 0,50 euro al kWh, la spesa per lo standby degli elettrodomestici è di circa 135 euro l’anno per una famiglia di 4 persone.

Come identificare gli elettrodomestici in standby ed evitare questo spreco

Quasi tutti i prodotti con alimentatore esterno, telecomando, display o LED sempre acceso, oppure che caricano delle batterie, consumano energia in modo continuo. A volte non si notano segnali evidenti di consumo energetico, per cui può essere utile installare un misuratore per esserne certi, oppure consultare il manuale di istruzioni per avere informazioni sui consumi energetici e come risparmiare.

Come essere certi che un dispositivo sia effettivamente spento? La soluzione a questo problema potrebbe essere quella di riunire tutte le spine degli apparecchi elettronici in una ciabatta multi presa interruttore, in modo da poter spegnerli tutti con un unico gesto se non utilizzati, contribuendo al risparmio energetico domestico e alla riduzione delle emissioni climalteranti.      

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