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Colonnine auto elettriche: accordo siglato tra A2A ed Enel

Colonnine auto elettriche: accordo Enel ed A2A - A2A

La capillarità della rete di colonnine per le auto elettriche è di cruciale importanza, affinché la mobilità elettrica si diffonda sempre di più in tutto il Paese. È proprio in questo contesto che è stato siglato il nuovo accordo tra Enel e A2A, con il quale i clienti potranno accedere a 14 mila punti di ricarica per auto elettriche in tutta Italia.

La partnership, siglata tra Global Business Line di Enel e A2A, permette agli utenti che utilizzano le app A2A E-moving e JuicePass di Enel di ricaricare la propria auto elettrica presso le colonnine di ricarica delle due aziende. L’accordo si inserisce all’interno della strategia di A2A, in linea con il piano industriale al 2030, che ha tra le sue finalità quella di sostenere l'elettrificazione dei consumi.

L’obiettivo è rendere disponibili infrastrutture e servizi di ricarica al cliente sia in ambito pubblico che privato, tra cui la nuova soluzione di A2A per la ricarica domestica Wallbox A2A. Si tratta delle migliori tecnologie di ricarica presenti sul mercato: caricatori Quick da 22 kW, Fast fino a 50 kW e gli High Power Charger, i quali grazie a una potenza che arriva a 350 kW consentono di ricaricare l’80% del veicolo elettrico in circa 20 minuti.

Colonnine elettriche per la ricarica delle auto: cosa prevede l’accordo tra Enel e A2A?

Grazie all’accordo siglato tra Enel e A2A, i clienti dei servizi di e-mobility potranno ricaricare il proprio veicolo elettrico sfruttando la rete di circa 14 mila punti di ricarica, messi complessivamente a disposizione su tutto il territorio nazionale da Enel e A2A, con accesso completo alle colonnine di ricarica delle auto elettriche A2A ed Enel.

Si tratta di una strategia che va nella direzione della semplificazione della ricarica delle auto elettriche, infatti tramite un’unica app mobile l’utente potrà accedere all’infrastruttura di ricarica di diversi gestori, senza necessità di modificare il metodo di pagamento o utilizzare altre applicazioni.

Inoltre, la partnership consente di migliorare la capillarità della rete di colonnine di ricarica per le auto elettriche in tutto il Paese, offrendo più punti di ricarica agli automobilisti italiani. In questo modo sarà possibile spostarsi con il proprio veicolo elettrico con maggiore serenità, potendo contare su un’infrastruttura di ricarica diffusa e interoperabile in tutto il territorio.

I clienti A2A, infatti, possono ora ricaricare il proprio veicolo a zero emissioni presso tutte le colonnine di ricarica delle auto elettriche Enel. Ciò permette di beneficiare di una rete di ricarica più estesa e variegata, in grado di soddisfare ogni esigenza legata alla ricarica delle vetture elettriche e ibride plug-in ricaricabili, usufruendo di un maggiore supporto nella scelta di soluzioni di e-mobility.

La situazione delle colonnine di ricarica delle auto elettriche in Italia

Secondo l’ultimo report Motus-E, le colonnine di ricarica pubbliche per veicoli elettrici in Italia confermano il trend di crescita. Al 31 marzo 2022 risultano installati 27.857 punti di ricarica e 14.311 infrastrutture, cioè stazioni o colonnine, situati in 11.333 location accessibili al pubblico. Di questi il 77,3% è collocato su suolo pubblico, come ad esempio strade, mentre il restante 22,7% su suolo privato a uso pubblico, come ad esempio supermercati o centri commerciali.

Le infrastrutture su suolo privato ad accesso pubblico sono di cruciale importanza, per garantire una crescita omogenea e capillare delle infrastrutture di ricarica anche in quelle zone dove le aree pubbliche presentano dei limiti alla loro installazione.

Rispetto alla precedente elaborazione di dicembre 2021, si osserva una leggera accelerazione del tasso di crescita rispetto ai trimestri precedenti, in particolare se si considera che le installazioni stanno aumentando nella potenza del singolo punto di ricarica. Rispetto a dicembre 2021 si rilevano oltre 1.088 nuove infrastrutture e più di 830 nuove location.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il report rileva un divario tra Nord e Sud. Il 57% circa delle infrastrutture sono distribuite nel Nord Italia. La Lombardia con 4.592 punti rimane la regione più virtuosa, in quanto da sola possiede il 16% di tutti i punti presenti sul territorio nazionale.

I risultati delle infrastrutture di ricarica sono in linea con quelli delle vendite dei veicoli elettrici nelle diverse regioni Italiane, infatti il Nord rappresenta il 67% del mercato dei veicoli elettrici in Italia.

Colonnine per auto elettriche: il confronto con i paesi europei

Un dato interessante che emerge dal rapporto E-Motus, nel confronto con i paesi europei, è che l’Italia ha più punti di ricarica per veicolo elettrico circolante di molti paesi europei, tra cui più del Regno Unito, della Francia, della Germania e della Norvegia. Sembra dunque che l’Italia sia in ritardo sui veicoli elettrici più che sulle infrastrutture di ricarica pubbliche.

Il basso numero di veicoli elettrici in circolazione limita il ritorno dell’investimento sui punti di ricarica pubblici, quindi di conseguenza potrebbe avere un tasso di crescita inferiore al ritmo degli altri paesi europei, qualora le vendite di veicoli elettrici non continuassero a crescere.

La normativa vigente sulle colonnine elettriche

A livello europeo attualmente la normativa vigente è la direttiva 2014/94/UE, nota come “Direttiva Europea sulle Infrastrutture per Combustibili Alternativi”, spesso abbreviata con l’acronimo DAFI dall’inglese “Directive alternative fuel initiative”. La direttiva pone come obiettivo agli Stati membri la realizzazione di un numero adeguato di punti di ricarica pubblici. L’Italia ha recepito la DAFI nel 2016 con il Decreto legislativo del 16 dicembre 2016 n. 257.

Il 14 luglio 2021 la Commissione Europea, all’interno del pacchetto di misure per il clima “Fit for 55”, ha presentato la proposta di regolamento europeo “Alternative Fuels Infrastructure Regulation”, nota con l’acronimo AFIR, che andrebbe a sostituire la direttiva sulle infrastrutture per combustibili alternativi.

L’AFIR potrebbe quindi introdurre obiettivi vincolanti, vista la trasformazione da direttiva a regolamento e si pone tre obiettivi principali:

  • assicurare l’infrastruttura minima al fine di supportare la crescita dei veicoli a combustibili alternativi in tutti gli stati membri;
  • garantire piena condivisione di informazioni con l’utente finale e opzioni di pagamento adeguate;
  • assicurare l’interoperabilità tra le infrastrutture.

Proprio su quest’ultimo punto Enel e A2A hanno giocato di anticipo, rendendo sin da subito disponibile l’interoperabilità per tutti i loro clienti, contribuendo così a sostenere la crescita del mercato dei veicoli elettrici in tutta Italia e la transizione verso la mobilità sostenibile.

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