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Decreto bollette 2022: tutti gli aggiornamenti

Decreto bollette 2022: cosa c'è da sapere - A2A

Per sostenere famiglie e imprese in difficoltà, a causa dei rincari dell’energia elettrica e del gas che si sono riflessi anche sui costi delle bollette, ad aprile il governo ha introdotto una serie di misure ad hoc attraverso il decreto bollette 2022, ovvero il DL 17/2022.

Con questo pacchetto normativo, anche conosciuto come decreto energia, sono state stanziate risorse per quasi 8 miliardi di euro contro gli aumenti delle materie prime energetiche, finanziate in gran parte tassando gli extra profitti del settore energetico, mentre 400 milioni di euro arrivano dall’extragettito IVA.

In particolare, il Consiglio dei Ministri ha approvato ufficialmente il decreto energia 2022, con la pubblicazione del testo finale nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2022. La conversione in legge del decreto bollette contiene una serie di misure volte al contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti.

L’incremento, iniziato nel 2021 e aggravatosi nel 2022 a causa dell’acuirsi della crisi bellica in Ucraina, è stato oggetto di ulteriori misure attraverso il DL 21/2022, anche noto come decreto anti rincari o Ucraina bis. Ecco quali sono le soluzioni previste da queste normative per contrastare il caro energia a aiutare imprese e famiglie.

Tutte le misure introdotte con il decreto energia 2022

Il decreto energia (cd. “decreto bollette”) introduce numerose e importanti novità, dalla semplificazione per il fotovoltaico al rinnovo dei bonus sociali per l’energia elettrica e il gas anche nel secondo trimestre 2022. Vediamo tutte le misure principali introdotte dal decreto energia e dal decreto anti rincari.

La riduzione delle accise

Un primo intervento riguarda le accise sui carburanti. Prima del decreto l’accisa valeva 0,728 euro al litro per la benzina e 0,617 per il gasolio, mentre grazie al provvedimento del governo le accise sono state ridotte di 25 centesimi al litro fino al 20 aprile 2022. Tuttavia, con il passaggio al Senato questa misura è stata prorogata fino al’8 luglio 2022.

Ciò significa un’accisa di 0,478 euro al litro per la benzina, mentre per il gasolio la riduzione porta l’accisa a 0,367 euro al litro. Sono state previste riduzioni anche per il gas naturale da autotrazione con l’aliquota scesa a 5%, oltre alla diminuzione dell’accisa sul GPL che arriva a un valore di 0,183 euro per Kg.

Bonus carburante

Altro provvedimento, sempre in ambito carburanti, riguarda i dipendenti che usano mezzi propri per motivi di lavoro. Per il 2022, l’importo del valore dei buoni benzina ceduti a titolo gratuito dalle aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per ogni lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.

Crediti d’imposta per le imprese

Nel decreto energia 2022 sono stati presi importanti provvedimenti a sostegno delle imprese, confermando o ampliando misure precedentemente adottate e aggiungendone di nuove.

In particolare, i crediti di imposta sono diversificati in base alla tipologia e alla quantità di energia consumata dalle aziende:

  • le imprese con un contatore di energia elettrica di potenza fino a 16,5 kW possono usufruire di un credito d’imposta del 12% applicato sui costi sostenuti per l’acquisto della componente energetica utilizzata da aprile a giugno 2022, incentivo concesso soltanto in caso di un prezzo dell’energia elettrica aumentato di oltre il 30% rispetto al prezzo medio del primo trimestre 2019;
  • per le imprese non energivore è riconosciuto un credito d’imposta del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale, considerando l’energia consumata nel secondo trimestre 2022, in caso di usi energetici diversi dagli impieghi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale abbia subito un incremento superiore al 30% rispetto al primo trimestre 2019.

Il suddetto credito d’imposta relativo ai consumi di energia elettrica è cedibile ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione. Sono permesse due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario ovvero imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.

La cedibilità è stata estesa anche ai seguenti crediti d’imposta, già precedentemente riconosciuti con provvedimenti distinti:

  • alle imprese energivore, il cui credito d’imposta era stato riconosciuto dal cosiddetto Decreto Sostegni Ter (decreto-legge n. 4/2022);
  • alle imprese a forte consumo di gas naturale previsto ai sensi del decreto legge n. 17/2022.

In merito al credito d’imposta previsto dal Decreto Sostegni Ter, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 22 marzo le istruzioni per permettere alle imprese energivore di usufruirne. Il codice tributo da utilizzare per usufruire del credito d’imposta è 6960. Tale codice dovrà essere inserito nel modello F24 nella Sezione erario, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati” oppure, nei casi in cui l’esercente debba procedere al riversamento dell’agevolazione, nella colonna “importi a debito versati”. Per utilizzare il credito in compensazione, il modello F24 deve essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Sono stati inoltre incrementati i seguenti crediti di imposta riconosciuti nel Decreto Cura Italia del 2020 (decreto-legge n. 17/2020):

  • quello a favore delle imprese energivore passa dal 20% al 25%;
  • quello a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale portato dal 15% al 20%.

Rateizzazione delle bollette alle imprese

Le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai propri fornitori la rateizzazione degli importi dovuti per i mesi di maggio e giugno 2022 in merito ai consumi energetici. Il numero massimo di rate non può essere superiore a 24 mesi.

Per sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale, SACE S.p.A. rilascia garanzie in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e di altri soggetti abilitati all’esercizio del credito entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro e può concedere garanzie, in favore delle imprese di assicurazione, pari al 90% degli indennizzi generati da esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale.

Bonus sociale elettricità e gas per le famiglie

Nel decreto non mancano i provvedimenti a favore delle famiglie in difficoltà. Per il periodo che va dal primo aprile al 31 dicembre 2022, il valore ISEE di accesso al bonus sociale elettrico e del gas è pari a 12.000 euro.

Tale misura consente di aumentare da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie tutelate dagli aumenti delle bollette. Nel provvedimento precedente, infatti, il tetto ISEE era di 8.265 euro.

Semplificazioni per il fotovoltaico

Tramite il decreto bollette 2022 sono state introdotte anche delle nuove semplificazioni per gli impianti fotovoltaici e agro-voltaici, per agevolare l’installazione di questi sistemi per la produzione di energia elettrica verde e pulita. La procedura di abilitazione è oggi più snella per alcune tipologie di impianti, per le quali basta appena la Dila (la dichiarazione di inizio lavori asseverata).

Questa misura interessa gli impianti fotovoltaici installati fuori dai centri urbani, caratterizzati da moduli montati a terra e una potenza fino a 1 MW, comprese tutte le opere necessario per la costruzione del sistema, ad eccezione dei lavori sottoposti a vincoli paesaggistici e culturali.

Riduzione delle imposte sulle bollette di gas e luce

Con il decreto energia sono state prorogate alcune misure per ridurre l’aumento dell’energia elettrica e del gas. Nel dettaglio, sono state confermate anche per il secondo trimestre 2022 l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tenzione, con potenza fino a 16,5 kW.

La misura interessa anche le utenze con potenza pari o superiore a 16,5 kW, purché adibite alla ricarica dei veicoli elettrici presso stazioni aperte al pubblico, oppure utilizzi legati all’illuminazione pubblica. È stata anche mantenuta la riduzione dell’IVA al 5% per il settore del gas.

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